Trota Iridea
Oncorhynchus mykiss, Oncorhynchus clarkii
English: Rainbow Trout, Cutthroat Trout
E' presente in modo sporadico nelle acque correnti della Val di Sole. In alcune acque minori è presente una piccola riproduzione naturale di ceppi immessi con semine del secolo scorso, che si sono adattati , ma comunque deboli e cosanguinei.
E’ frequente nelle acque stagnanti del Lago dei Caprioli e del Lago-bacino di Pian Palù, per immissione come pesce adulto.
E’ originaria dei fiumi del Nord America che versano le loro acque nel Pacifico, dall’Alaska alla California, dove presenta popolazioni migratrici e popolazioni stanziali in acqua dolce, molto diverse fra loro. .
Ha corpo di colore bruno-verdastro, cosparso di numerose macchiette tondeggianti nere così come le pinne dorsali e la pinna caudale; lungo i fianchi decorre una fascia rosa o rossa, che diviene di colore più intenso durante il periodo riproduttivo nei maschi, nei quali la mascella inferiore assume forma uncinata. Può superare la lunghezza di 70 cm e il peso di 7 kg. Nel Trentino, nei pochi ruscelli dove si è acclimatata, supera raramente i 35 cm.
Vive sia in acque correnti che in quelle lacustri, ma con temperature fresche (inferiori a 20 - 22 °C) e condizioni di buona ossigenazione. I ceppi allevati per molte generazioni in pescicoltura risultano meno esigenti in fatto di qualità dell’ambiente, sopravvivendo facilmente anche in habitat che sarebbero poco adatti per i ceppi originari.
La dieta è essenzialmente da carnivoro, basandosi su invertebrati acquatici e piccoli pesci. Un alimentazione a base di crostacei conferisce alle carni un colore “salmonato”, ottenibile anche in pescicoltura, con l’apposito mangime.
Il periodo riproduttivo solitamaente va da ottobre a marzo, ma alcuni ceppi acclimatati nei ruscelli montani si riproducono in maggio. Le modalità di riproduzione sono sostanzialmente simili a quelle delle trote indigene. La maturità sessuale è raggiunta tra il 2° e il 3° anno. Ogni femmina produce da 1000 a oltre 3000 uova per kg di peso corporeo. Le uova hanno diametro di 3,5 -5 mm e la loro schiusa richiede circa 350 gradi/giorno.
Nel Trentino la trota iridea è arrivata nel 1885, importata dallo Stabilimento di Pescicoltura Artificiale di Torbole, e subito è cominciato l’allevamento, tuttora fiorente e di notevole importanza economica: le pescicolture che l’allevano, in provincia di Trento, sono una sessantina. Sostenuta da abbondanti semine fin dall’inizio del secolo scorso, la diffusione della trota iridea nelle acque pubbliche oggi è piuttosto limitata. Quasi mai la specie è riuscita ad acclimatarsi, e sempre più spesso la sua immissione è vietata perché può causare scompensi, come la scomparsa del salmerino alpino nei laghi d’alta quota. Le carni, soprattutto degli esemplari cresciuti in condizioni naturali, sono ottime.